Gli stoccaggi italiani sono pieni al momento al 58 per cento. In termini assoluti, e contando anche la riserva strategica, vale a dire il “cuscinetto” di gas utilizzabile in situazioni di emergenza, la disponibilità in giacenza è di 11,1 miliardi di metri cubi di gas, secondo dati forniti da Snam: poco meno dell’anno scorso (11,4 miliardi di metri cubi), ma molto di più della media degli ultimi cinque anni (10,3 miliardi di metri cubi). E, soprattutto, ben al di sopra della media Ue, scesa al 50 per cento. Ma dove viene conservato questo gas? Ecco la mappa completa dei depositi in Italia.
I siti italiani
I siti di stoccaggio in Italia sono 13, il grosso dei quali (9) è gestito da Stogit, società del gruppo Snam, che è leader di mercato nella penisola ed è anche il maggiore operatore in Europa, con circa il 16% della capacità Ue. Ai siti di Stogit, si affiancano i 3 di Edison Stoccaggio che, va detto, è in fase di acquisizione da parte dello stesso gruppo guidato da Stefano Venier (il perfezionamento dell’operazione lanciata lo scorso luglio è previsto per fine marzo) e un deposito gestito da Ital Gas Storage, controllata da F2i.
La capacità complessiva
La capacità di stoccaggio italiana (circa 18 miliardi di metri cubi comprensivi dello stoccaggio strategico) è, dunque, una delle più importanti in Europa (seconda solo alla Germania) ed è in grado potenzialmente di coprire oltre un terzo del consumo invernale (statisticamente gli stoccaggi ne coprono tra il 25 e il 28%, con punte giornaliere oltre il 40% a gennaio e febbraio).
In Lombardia la maggior parte dei depositi
La Lombardia è la Regione con il maggior numero di siti di stoccaggio italiani: sul territorio regionale è infatti allocato circa il 42% della capacità Snam (39% sulla capacità complessiva nazionale), con cinque impianti di stoccaggio in esercizio, tutti gestiti da Stogit (Brugherio e Settala in provincia di Milano; Bordolano, Sergnano e Ripalta in provincia di Cremona). Gli altri impianti targati Sogit sono distribuiti tra Emilia-Romagna (Cortemaggiore, Sabbioncello e Minerbio) e Abruzzo (Fiume Treste).
L’ultimo impianto avviato da Stogit
L’ultimo impianto avviato da Stogit è quello di Bordolano che risale al 2016, è dotato delle più avanzate tecnologie e riveste un ruolo chiave nel sistema gas italiano, in un’area contraddistinta da elevata domanda di gas soprattutto a livello industriale. La capacità di stoccaggio del giacimento di Bordolano è pari a circa 1,7 miliardi di metri cubi di gas, di cui, a regime, 1,2 miliardi di metri cubi di gas disponibili al mercato per i servizi di stoccaggio (il cosiddetto “working gas”), pari a circa il 9% dell’intera capacità di stoccaggio Stogit. Con 9 pozzi, di cui 7 di nuova costruzione e realizzati con le migliori e più moderne tecnologie disponibili, l’infrastruttura ha una capacità massima di iniezione ed erogazione giornaliera di 20 milioni di metri cubi di gas (pari a circa l’8% della massima capacità erogativa di Stogit). A Bordolano il giacimento si trova a 1.700 metri di profondità. Le sue caratteristiche geomorfologiche lo rendono idoneo ad essere utilizzato per stoccare in sicurezza il gas naturale.